Come installare un camino in casa: 5 cose da sapere

Vuoi scoprire come installare un camino? Prima di scegliere se mettere un caminetto in casa o rinnovare quello già esistente con opere di ristrutturazione, è bene conoscere i vantaggi e i requisiti. Segui i consigli dei nostri esperti, a partire da 5 cose da sapere fondamentali.

 

L’atmosfera calda e confortevole, il piacevole scoppiettio del fuoco e il design di grande impatto fanno da sempre del caminetto uno degli elementi che tutti vorrebbero realizzare nella propria casa ma come installare un camino? Bisogna tenere conto di molti elementi, che comportano lavori di ristrutturazione più o meno invasivi e costi che possono rivelarsi anche elevati se non si seguono i consigli di esperti del settore capaci di trovare la soluzione specifica migliore, come gli architetti di ABC Interni.

Abbiamo quindi raccolto per te 5 cose fondamentali da sapere se vuoi realizzare un camino in casa, a partire dai vantaggi fino ai requisiti necessari. Vediamoli insieme!

 

  1. Tutti i vantaggi di avere un camino in casa

Prima di vedere nel dettaglio come installare un camino all’interno della tua abitazione, è importante conoscerne i vantaggi. Dal punto di vista puramente estetico, dona uno charme unico all’ambiente rendendolo ancora più familiare e rilassante: questo permette di aumentare il valore della casa in un contesto di pregio. Si abbina a ogni tipologia di arredo e può essere realizzato o ammodernato in modo versatile, consentendo di modificare lo stile della casa nel tempo senza determinarlo ma integrandosi sempre alla perfezione.

Dal punto di vista invece più pratico e funzionale si tratta sicuramente di una soluzione utile ad abbassare i costi annuali di riscaldamento, integrando quello principale. Se questo è lo scopo primario, però, occorre scegliere dimensioni e combustibile adatti alla classificazione energetica dell’abitazione perché sia veramente efficace.

 

  1. Le diverse tipologie di camino

Qual è la tipologia di camino più adatta alla tua casa? Le tipologie più comuni si possono racchiudere in:

  • Camini aperti di tipo tradizionale, ideali per scaldare un singolo ambiente di medie e grandi dimensioni ma con una certa dispersione di calore
  • Camini aperti ventilati, che scaldano con maggiore efficienza ambienti di medie e grandi dimensioni riducendo la dispersione di calore
  • Camini chiusi, ventilati o meno, che rappresentano la scelta migliore in termini di efficienza nel riscaldamento anche di più ambienti contigui
  • Termocamini, perfetti per sostituire o integrare il riscaldamento presente nella casa dato che generano calore con il fuoco riscaldando un fluido che viene trasportato nei termosifoni della casa.

Ognuna di queste tipologie comporta requisiti e prezzi di realizzazione differenti, anche in base ai lavori di ristrutturazioni necessari per la soluzione individuata.

 

  1. I materiali da bruciare nel camino 

I camini differiscono fra loro anche per la tipologia di materiali da utilizzare come combustibile. Tradizionalmente, si prediligono i camini a legna ma in alcune regioni e sotto determinate altimetrie sono vietati a causa del forte impatto inquinante sull’aria: sono sicuramente quelli più belli esteticamente ma hanno la resa calorica più bassa. Se desideri installare questo tipo di camino, consulta un esperto del settore per conoscere i regolamenti regionali e scoprire se hai i requisiti per la realizzazione.

In alternativa, ci sono i camini a pellet. Con un’ottima resa termina, hanno bassi costi di esercizio e sono spesso soggetti a detrazioni fiscali in ottica di miglioramento energetico dello stabile. Anche i caminetti a bioetanolo garantiscono un’ottima resa calorica a dispetto di quella puramente estetica, se invece desideri un camino solo per la sua estetica puoi optare per un caminetto elettrico: replica le sembianze di un vero camino e dona un’atmosfera unica alla stanza in cui viene posto.

 

  1. Le dimensioni e la canna fumaria

Nella progettazione o nel restauro di un camino occorre anche valutare quando deve essere grande per riscaldare efficacemente la stanza in cui si trova. Le dimensioni del focolare devono essere infatti proporzionali all’ambiente da scaldare mentre gli elementi decorativi del camino possono essere più o meno impattanti sull’estetica dell’ambiente senza andare a invalidare la sua efficacia termica.

Alle dimensioni del focolare corrispondono proporzionalmente quelle della canna fumaria, che può essere già presente oppure realizzata da nuovo. Nel primo caso occorre solamente realizzare un camino con dimensioni del focolare congruenti e adeguate a quelle della canna fumaria preesistente, nel secondo caso invece sono necessarie opere murarie che richiedono alcune approvazioni e permessi comunali e/o condominiali. Nel caso in cui non sia presente una canna fumaria e non sia possibile realizzarne una, la soluzione ideale è quella di ristrutturare la casa prevedendo l’installazione di un camino elettrico, un biocamino o un camino a gas.

 

  1. Normative e permessi per la realizzazione

Come anticipato, la realizzazione di un camino richiede una preventiva analisi delle normative e dei permessi. Bisogna infatti accertarsi subito della normativa nazionale, regionale e comunale per l’installazione di un camino (in base alla tipologia dello stesso) e di tutti i permessi necessari perché ogni realtà presenta le sue regolamentazioni specifiche.

I criteri principali di cui tener conto sono la resistenza alle alte temperature, l’impermeabilità e coibentazione, la tenuta dei prodotti in combustione, la distanza da eventuali altri materiali infiammabili, il tipo di scarico sul tetto, l’andamento della canna fumaria e le eventuali modifiche riguardanti il prospetto dell’abitazione.

 

Grazie ai nostri consigli hai tutte le informazioni fondamentali che occorrono per scoprire come installare un camino in casa. Cerchi soluzioni personalizzate e l’aiuto di un team di professionisti? Dai un’occhiata alle nostre ristrutturazioni e contattaci per richiedere maggiori informazioni.

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